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Alessio Viganò: nell’hub ho incontrato professionisti di grande esperienza

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La mia avventura in Gemux ha avuto inizio una settimana prima dell’effettivo inizio del tirocinio, quando mi sono recato in azienda insieme ai miei docenti e al mio caro amico Simone, che sarebbe poi diventato un mio collega.

Una volta giunti in azienda, abbiamo fatto la conoscenza di Andrea Vandoni, che immediatamente ha lasciato in me un’impressione positiva. Ho percepito immediatamente la sua intelligenza, umiltà e proattività, qualità che si sono successivamente confermate nel tempo. Successivamente, abbiamo incontrato il professor Oliviero Malaguti del Politecnico di Milano, presentato da Vandoni come un vero genio - e aveva perfettamente ragione.

Inizialmente, mi è parso uno di quei docenti estremamente rigorosi che non tollerano divagazioni, ma nelle rare occasioni in cui ho avuto l'opportunità di interagire con lui, ha completamente ribaltato le mie aspettative, mostrandosi come un individuo con una vasta esperienza nel campo del management e della gestione aziendale, dotato di umiltà e di una ricca conoscenza tecnica e culturale.

Il primo giorno di stage, abbiamo incontrato Stefano, uno stagista universitario al terzo anno di ingegneria, che sarebbe poi diventato un membro attivo del nostro team per l'intera durata del PCTO. Ci ha prontamente introdotti al mondo universitario, aiutandomi a comprendere in profondità le differenze tra la vita universitaria e quella delle scuole superiori.

Più avanti, Vandoni ci ha fornito un libro da leggere intitolato “Fatti il letto”. Questo testo si è rivelato estremamente utile, trattando l'importanza di rialzarsi dopo gli errori e di commetterne di nuovi, ma sempre differenti.

Nel pomeriggio, abbiamo proceduto con l'ordinazione di alcuni totem che rappresentano la partnership di Gemux con diverse imprese e abbiamo tentato di utilizzare il robot situato nell'HUB.

Successivamente, con l'assistenza di Stefano, siamo riusciti a sviluppare un programma capace di controllare i movimenti del robot in diverse direzioni.

Nei giorni a seguire, ci siamo dedicati all'apprendimento di un software di modellazione 3D. La curva di apprendimento è stata ripida e ci sono ancora molti comandi con cui non siamo completamente a nostro agio, ma è comprensibile considerando il breve lasso di tempo, meno di due settimane, a nostra disposizione.

Il terzo giorno, fortunatamente, abbiamo partecipato a un corso sulla sicurezza, il che ci ha permesso di accedere anche all'area di produzione e di svolgere tutti i compiti che ci erano stati assegnati. Seguire il corso di quattro ore è stato intenso, ma era una tappa necessaria per acquisire consapevolezza dei rischi e dei pericoli presenti nelle varie aree operative.

Nei giorni successivi, la nostra principale responsabilità è stata la codifica, che consisteva nell'identificare e catalogare tutti i componenti identici, assegnando loro un codice basato sulle caratteristiche di ciascun elemento identificato. In caso di codici identici associati a elementi differenti, era nostra mansione trovare la distinzione tra i due e fare le dovute annotazioni nei codici. Questa attività mi ha permesso di familiarizzare con nuovi componenti meccanici e di imparare a differenziare i vari tipi di elementi.

Dopo una settimana, i totem sono finalmente arrivati e li abbiamo assemblati. Il risultato finale non ha completamente soddisfatto le mie aspettative, specialmente considerando il costo di acquisto che aveva instillato grandi speranze, ma alla fine il prodotto non era del tutto insoddisfacente.

In sintesi, la mia esperienza presso Gemux è stata estremamente positiva. Ho appreso molte nozioni nuove e ho incontrato professionisti di grande esperienza che hanno condiviso con me le loro conoscenze e che hanno ancora molto da offrire a me e a tutti gli altri tirocinanti che intraprenderanno uno stage presso questa impresa.

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