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Manutenzione smart: una relazione sul corso MADE

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Condividiamo la relazione di Filippo Domini sulla sua partecipazione al corso, sponsorizzata da Gemuxhub, relativo alla manutenzione smart

Il 26 marzo, io e il mio collega Alberto Centemeri abbiamo partecipato a un corso organizzato dal MADE riguardante la manutenzione smart.

MADE4.0 è un Competence Center per l'Industria 4.0, sviluppato con il supporto del Ministero Italiano dello Sviluppo Economico (MISE), che funge da fabbrica digitale per orientare e formare PMI italiane nella transizione verso impianti intelligenti e sostenibili. Il centro offre un'ampia gamma di conoscenze, metodi e strumenti per supportare le aziende nella loro evoluzione digitale, promuovendo competitività e sostenibilità.

Il corso sulla manutenzione smart mirava ad esplorare le strategie per ottimizzare le prestazioni degli impianti mediante una gestione della manutenzione efficace e strutturata, incrementare la qualità della produzione, ridurre i tempi di inattività delle macchine, diminuire i costi e i tempi grazie a un processo produttivo più efficiente.

La relazione sul corso di manutenzione smart

Come da schema allegato esistono principalmente tre categorie di manutenzione: correttiva, preventiva e migliorativa.

schema della manutenzione smart
  • La manutenzione correttiva, la più comune, si occupa della riparazione o sostituzione di macchinari a seguito di guasti.
  • La manutenzione preventiva si suddivide in predeterminata, effettuata a intervalli regolari, e su condizione, attuata in base ai segnali della macchina stessa. Quest'ultima può avvalersi di analisi predittive che, attraverso algoritmi e dati storici o sensori, anticipano eventuali problemi.
  • La manutenzione migliorativa, meno diffusa e meno disciplinata dalle normative ISO, mira a potenziare il macchinario per aumentarne l'efficienza operativa.

Forti di questa semplice ma importante classificazione, abbiamo esplorato diverse strategie per l'analisi dei guasti, tra cui la FMECA (Failure Mode, Effects and Criticality Analysis), che – in particolare - aiuta a prevedere l'evoluzione e l'impatto dei guasti. Gli strumenti standard utilizzati in questo contesto hanno incluso l'FTA (Fault Tree Analysis), l'ETA (Event Tree Analysis) e la CCA (Cause Consequence Analysis), utili sia per l'analisi qualitativa che quantitativa del rischio.

La Fault Tree Analysis

L'FTA, in particolare, serve a identificare e analizzare le cause di un evento indesiderato principale, organizzando le informazioni in un diagramma ad albero che mostra le relazioni logiche tra le cause e l'evento.

Questo strumento può essere usato per identificare le cause di un guasto, calcolare la probabilità di un evento o durante la progettazione per migliorare la sicurezza degli impianti.

Ecco perché il corso si è doverosamente concluso con un laboratorio pratico dove ogni gruppo ha creato un fault tree personalizzato su un argomento specifico di interesse aziendale.

Questa esperienza formativa incentrata sulla manutenzione smart ha notevolmente arricchito sia la mia comprensione teorica che le competenze pratiche nel campo. Attraverso l'analisi di diverse strategie di manutenzione e l'uso di strumenti avanzati, il corso ha equipaggiato i partecipanti con gli “attrezzi” necessari per ottimizzare le prestazioni degli impianti, garantendo produzioni più efficienti e sostenibili.
Il laboratorio pratico finale ha ulteriormente consolidato queste conoscenze, permettendoci di applicare concretamente ciò che abbiamo imparato.

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La missione principale di GemuxHub, nell’ambito dell’open innovation, è promuovere il trasferimento tecnologico, implementando applicazioni pratiche e innovative. Questo risultato si ottiene attraverso la cooperazione con le istituzioni educative, inclusi scuole e università, e attraverso la sinergia con altri hub di innovazione. Chiunque (studenti, scuole, aziende, istituzioni, …) fosse interessato a conoscere di più di GemuxHub può farlo chiedendo un contatto

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